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E a Montesardo rivive lo Zecchino d’oro

A distanza di ben 24 anni dalla prima edizione e di 15 dall’ultima, torna a Montesardo la riedizione dello Zecchino.
Sul palco, allestito al centro del paese, sabato 22 si sfideranno a colpi di acuti e ritornelli, 16 voci bianche suddivise in due categorie: dai 4 agli 8 anni e dai 9 ai 14.
Ogni esibizione sarà accompagnata dal vivo da una band composta da Anna Marchese al basso, Alfredo Torsello alla tastiera, Giaele Buccarello e Antonio Nicolì alla chitarra, Maurizio Brogna alla batteria e dal coro diretto da Anna Maria Chiffi. A decretare il vincitore sarà la giuria tecnica, presieduta da Riccardo Russo, maestro di clarinetto diplomato al Tito Schipa di Lecce e composta da 10 membri (la cantante Mina Monteduro, la dj e speaker radiofonica Francesca Ciardo, la cantante e pianista Rossella Torsello, la corista e tastierista Alessia Casi, la solista Christine IX, il batterista del gruppo “The Wanted” Danilo Ammassari, cantante del gruppo “the wanted” Alessandro Manti, il chitarrista Mauro Renna, il bassista del gruppo “Christine IX” Salvatore Zullino.
Apriranno la manifestazione i bambini della 2^ e 3^ elementare della scuola primaria di Montesardo accompagnati dai rispettivi maestri, presenti anche i ragazzi dell’associazione “insieme per i disabili, progetto Riesco”, il duo “Raffaelino e Biagina”, special guest “Max Vasco”.
La serata è stata organizzata dall’associazione culturale “Donna Popa” presieduta da Antonio Bleve e dalla direttrice artistica, avvocato Elisabetta Russo, che ha fortemente voluto e organizzato la manifestazione con l’intento di far rivivere nella piccola realtà montesardese l’atmosfera gioiosa di quel tempo. “Abbiamo tutti un pezzetto di Zecchino nel cuore- commenta la direttrice artistica- che racconta un momento della nostra vita, un’emozione di noi bambini. Con la serata di sabato cerchiamo nei grandi di far rivivere i ricordi della loro infanzia e nei piccoli fra trascorrere momenti di sano divertimento e di buoni sentimenti. Montesardo deve ritornare a respirare aria di festa soprattutto in questo periodo in cui molti compaesani, che vivono fuori per vari motivi, ritornano nella loro terra d’origine. Ci auguriamo-conclude Russo- di non perdere queste sane abitudini”.