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Borgagne, raccontando l’arte a Borgoinfesta

Dal 2 al 4 giugno 2017 andrà in scena a Borgagne la 13esima edizione di Borgoinfesta nel segno delle “Voci di Terra”: Grida, Canti, Musiche, Enogastronomia, Artigianato, Agricoltura e Solidarietà come ogni anno saranno al centro di Piazza Sant’Antonio e delle corti circostanti, ma il festival eco-culturale ideato dall’APS Ngracalati dedica rilevante spazio e attenzione anche ad un altro tassello imprescindibile di Bif. Si tratta della cultura nel suo senso più ampio che racchiude in sé la narrazione, la scultura, la pittura, vale a dire ogni linguaggio che esprima artisticamente il valore intrinseco e più profondo delle “Voci di Terra”.

Per la narrazione, non si può fare a meno dello spazio che ogni anno viene colmato dalle tante voci interpellate da Wilma Vedruccio: “Borgo Narrante” è la sezione, appunto, in cui convergono le tante e sfaccettate voci che provengono dalla terra. “Più che un compito una urgenza, una necessità dell’anima, in questo nostro vivere la contemporaneità. Ed è necessario il silenzio perchè affiori la memoria, perché voci flebili possano farsi sentire. Perchè non sia tardivo il recupero del canto della madre Terra e di ogni filo d’erba”.

Gli ospiti che dialogheranno con Wilma Vedruccio, operatrice culturale, saranno diversi ogni sera: si parte il 2 giugno con Franco Arminio, paesologo, poeta e documentarista, per proseguire il 3 giugno con gli amici delle “scrasce” e concludere, domenica 4 giugno, con la voce della scrittrice Raffaella Verdesca, autrice della raccolta “Volti di carta. Storie di donne del Salento che fu”.

Sarà itinerante, invece, il percorso di Carlo Conversano alla scoperta di frasi e detti popolari generati dal ricordo, dalla tradizione e dalla passione per la terra. “Versi alle finestre” è un invito a cercare, trovare, volgere lo sguardo verso le finestre e soffermarsi sulle righe autentiche di un’anima semplice.

Borgo Narrante non è solo narrazione quest’anno, ma anche “Grida di Terra” che si elevano dall’aia adibita al centro di piazza Sant’Antonio per cancellare l’indifferenza e fare posto all’ascolto dei miracoli, delle grida di dolore e denuncia, talvolta ai desideri e alle afflizioni che sono parte integrante della nostra terra. A cura di Franco Ungaro, l’aia ospiterà ogni sera uno speciale “gridatore”: venerdì 2 giugno Marina Greco e Massimo Vaglio, sabato 3 giugno Marco Santoro Verri e domenica 4 giugno Nando Popu. Ogni sera, dalle 22.00 alle 22.30, seduti sulle balle di paglia si cercherà di riconquistare quel legame uomo-terra partendo dal dialogo e dall’emozione.

Menzione a parte, poi, per un progetto singolare quanto interessante che prende il nome di “Atlante speciale Borgagne”, una preghiera artistica, un’opera pittorica e performativa che racconta i Nuovi Mondi di Tarshito attraverso immagini, suggestioni sonore e parole.

L’opera sarà interpretata da Tiziana Portoghese (mezzosoprano), da Francesco Palazzo (fisarmonicista) e dalla voce narrante di Tarshito. La narrazione del lungo rotolo su cui spiccano i tipici scenari che contraddistinguono il suo eclettico vocabolario (Geografie Unite, Guerrieri d’Amore, Animali Sacri, Pellegrinaggi, Vasi…) avverrà presso la Torre di Borgagne, in Piazza da Via Conciliazione Laterano, alle ore 22.00 di Venerdì 2 Giugno e alle ore 21.00 di Domenica 4 Giugno.

Nel corso delle tre serate di Bif, infine, sarà possibile ammirare e addentrarsi fra le opere proposte dagli artisti che vi hanno aderito, tra new entry e conferme: al riparo dell’Olmo Franco Chiarello, Valentina De Florio e Irene Parisi completeranno la scultura che prende il nome dal tema portante del festival e che, in pietra leccese, trae origine dall’immagine di un tronco reciso incarnando la condizione di molti ulivi salentini uccisi dalla Xylella; presso la Chiesa Madre, invece, ogni sera si potrà visitare la mostra di Vito Russo, artista salvese, e delle sue opere che rivelano l’estetica con equilibrio ed armonia attraverso materiali nobili come il marmo e il bronzo e pietre locali come la pietra leccese e il carparo mediante cui riesce a dare forma alla bellezza più intima della materia; e ancora Vico della Torre dell’Orologio nei giorni di Bif sarà la sede di due installazioni artistiche, la performance di Salvatore Rizzello, scultore originario di Carpignano Salentino, che presenta “Salento’s Lies”, un’opera scultorea che cerca la bellezza attraverso una coscienza individuale che non si alimenti di bugie e che al centro mantiene sempre intatto il concetto di “scultura comunicativa” caro all’artista, un’arte cioè che dialoga con l’ambiente e la sua storia; mentre Luigi Zocchi, artista che nel corso degli anni è stato protagonista di importanti movimenti artistici, porta a Borgoinfesta “DU”, un’opera composta da  pannelli modulari diversamente dipinti che riprendono la diversità dell’umanità con le sue innumerevoli sfaccettature che si bilanciano fra loro; infine in Piazza Sant’Antonio torna anche Gianni Chiriatti, artista borgagnese, con una nuova interpretazione artistica delle Voci di Terra che prende il nome di “All’incontro incosciente”.

Anche per la 13esima edizione, dunque, Borgoinfesta si conferma crocevia di una pluralità di espressioni artistiche e letterarie che ne fanno un teatro a cielo aperto di idee, sensazioni e interpretazioni.