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Anni 70 e non solo: in mostra le opere di Miglietta

Verrà inaugurata all’Università del Salento giovedì 4 maggio, alle ore 18, la mostra antologica “Sergio Miglietta. Opere dagli anni settanta ad oggi”. L’esposizione, ordinata negli spazi del Monastero degli Olivetani (viale San Nicola, Lecce) e visitabile fino al 9 giugno, è programmata nell’ambito del progetto “Sull’arte contemporanea: metodologia e ricerca nei luoghi dell’Università”, progetto nato nel 2014 da un’idea di Letizia Gaeta, Delegata del Rettore per la Conoscenza, ricerca e messa in valore dei Beni Culturali, e curato da Massimo Guastella, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Ateneo. Per quattro anni consecutivi, dunque, sono state così promosse attività universitarie dedicate alla cultura visiva del nostro tempo, che hanno consentito conoscenze, riflessioni e messa in valore di alcune personalità dello scenario artistico contemporaneo del territorio e no.

Il percorso della mostra propone un nucleo di opere che ben rappresenta le ricerche visuali dell’artista salentino, sviluppate tra il territorio e altri appuntamenti espositivi nazionali, che hanno avuto il sostegno critico di esponenti del mondo dell’arte e della cultura quali Bruno Munari, Enrico Crispolti, Paolo Portoghesi. Le tele di Miglietta registrano lo spostamento dalla tecnica pittorica tradizionale all’esecuzione per mezzo della luce, mediante il fissaggio di tipo fotografico ottenuto per emulsione. Nelle sue opere, dal 1973 al 2016, Miglietta ha analizzato i processi ottici, i raggi riflettenti e quelli rifrangenti o filtranti o assorbenti, i rapporti tra luce, colore e forma, scomponendoli e ricomponendoli in “segni simbolici della nostra contemporaneità”, come afferma. Sulle tele emulsionate il fatto fisico è espresso in un linguaggio astratto geometrico, che supera la piatta riproduzione svelando certa carica emozionale ed evocativa.

Sergio Miglietta nasce a Squinzano nel 1953. A 13 anni scopre la luce per gioco, muovendo un righello di plastica in una stanza illuminata dal sole e vedendo un arcobaleno apparire sul soffitto a botte. Nasce la necessità di sperimentare nuove tecniche che sfociano poi in un uso pittorico della luce, attraverso complesse trasparenze e giochi di colori che si ricompongono architettonicamente e vengono impressi sulla tela emulsionata. Formula sequenze di carattere astratto geometrico. Avvia l’attività espositiva nel 1976 con una mostra personale intitolata “Ricerca estetica e luce polarizzata”, già indicativa dell’orientamento delle sue ricerche. Nel 1978 inizia a lavorare a Pavia come docente di discipline tecnologiche e, l’anno successivo, incontra Bruno Munari che lo incoraggia a continuare le sue sperimentazione con la luce. È a Roma, nel 1981, che tiene la mostra “Umano e meccanico”, presso la Galleria d’arte “Il luogo”. L’esposizione avrà eco nazionale, con le presentazioni in catalogo a firma di Bruno Munari, Enrico Crispolti e Paolo Portoghesi. Nel 1995 nasce l’Istituto Internazionale di Ricerca Abitacolo – che rinvia a un’opera di Munari: Abitacolo –  prima a Cosenza e poi a Lecce, fondato assieme al fratello Fernando, con il quale condivide buona parte delle sue ricerche artistiche. Nello stesso anno collabora con altri artisti, fra cui lo stesso Munari, Eugenio Carmi, Luca Maria Patella e Achille Perilli, al progetto-concorso Città dei ragazzi a Cosenza, ipotizzando un “Arcobaleno tecnologico”. Nel 1997, in un piano di riqualificazione urbana in Piazza “B. Le Fosse” a Rossano Calabro, realizza l’intervento Segni e Segnali di luce. Espone nelle mostre personali allestite presso Abitacolo: nel 2007 “Barocco di luce”, nel 2008 “Taranta di luce” e “Le forme della luce”. Nel 2011 Sergio Miglietta è tra i sessantadue artisti salentini in mostra nell’ex convento dei Teatini, all’interno della Sezione leccese del Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi nell’ambito della 54esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Continua le attività artistiche nel suo laboratorio Abitacolo, nel centro storico di Lecce